Viaggio nel tempo: la nascita dell'I.B.A. e il Vesper Martini

di drinKing


1951: nascita dell’IBA - International Bartenders Association

Il 24 febbraio 1951 in Inghilterra, presso il “Grand Hotel” di Torquay, alcune associazioni barmen provenienti da differenti nazioni, dopo una competizione tenuta qualche giorno prima, decidono di riunirsi in un’associazione di categoria che ha il nome di I.B.A. - International Bartenders Association. Le associazioni di carattere nazionale che per prime diedero vita a questa associazioni furono sette: l’italiana A.I.B.E.S., l’inglese U.K.G.B., la francese A.B.F., la danese D.B.G., l’olandese N.B.C., la svedese S.B.G. e la svizzera S.B.U; ognuna delle quali aveva dei bartender a sua rappresentanza. Nel caso dell’Italia erano presenti i barmen Rigoletto Benedetti, Angelo Zola e Luigi Parenti. Tra le attività più rilevanti di questa associazione c’è sicuramente la “discussione della codifica delle bevande”, era il 1960 quando, in occasione della riunione generale annuale presso l’Hotel Scribe di Parigi, viene discusso tra i tanti argomenti anche questo. A prendere la parola è l’italiano Angelo Zola che propone la formazione di un comitato che definisca meglio il vasto numero di cocktails e ricette. Viene richiesto così, ad ogni comitato nazionale, di inviare le proprie preparazioni più tipiche in modo da determinare una lista che comprenda tra i 50 e gli 80 cocktails, questi poi saranno classificati e approvati dall’I.B.A . L’anno successivo, in Norvegia, vengono approvate dalla presidenza dell’I.B.A le “prime 50 ricette di cocktails”: da quel momento viene stabilito “un protocollo” che impegna ogni paese aderente all’I.B.A e ai bartender associati, a rispettare il ricettario dei 50 cocktails. La finalità è quella di dare al consumatore la possibilità di richiedere e ottenere, ad esempio, un Negroni sempre uguale in quanto a componenti, proporzioni, preparazione e servizio nelle varie nazioni aderenti.

1953: James Bond e il Vesper Martini

Il Vesper Martini è un cocktail iconico, legato in modo indissolubile al personaggio che l’ha reso celebre e che l’ha, per così dire, “inventato”, ovvero l’agente 007 James Bond. Nato dalla penna dello scrittore Ian Fleming, Mr. Bond, viene descritto come un bevitore dal palato esperto e raffinato, estimatore di una vasta gamma di liquori, brandy, champagne, whisky e rum. Sono diversi i cocktail che beve abitualmente, uno tra questi il Mint Julep, ma solo uno rimane il suo preferito, il Vesper Martini. Il suo nome è dedicato a una donna perché, come tutti sanno, oltre ad avere un debole per l’alcol di qualità, Mr. Bond è un instancabile seduttore: Vesper Lind è la prima “Bond girl” creata da Fleming per il primo libro, Casino Royal del 1953 e della quale il nostro agente s’innamorerà. Un drink dal carattere deciso, che vede l’utilizzo di due distillati di grano, il Gin e la Vodka e China Lillet. Il risultato è un cocktail estremamente alcolico grazie alle due basi secche, dal retrogusto amaro dovuto al Lillet, da servire rigorosamente, come su indicazione dello stesso Bond, in un calice da champagne: «Un Martini Dry, ma versatelo in una grande coppa da champagne»;« Un momento, tre dosi di Gordon, una di vodka, mezza di China Lillet. Versate nello shaker, agitate con ghiaccio e poi aggiungete un bel po' di scorza di limone. Capito?», è stato così che Bond ordinò il suo primo Vodka- Martini, dettandolo al cameriere e quando gli verrà chiesto quale sia il nome del suo cocktail, lui risponderà “Vesper”, dedicandolo alla donna che ama e che lo tradirà, aggiungendo: “Una volta che l’avrai bevuto non potrai bere nulla di diverso”. Se volete bere un Vesper Martini, c’è solo un’altra cosa che dovete tenere bene a mente quando l’ordinate: il Vesper Martini va “agitato, non mescolato!”

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