L'affascinante storia di Disaronno

Dal liquore della locandiera ai The World 50 Best Bars 2022

di


Per trovare le origini di questo prodotto bisogna risalire al Cinquecento e tirare in ballo Bernardino Luini, discepolo di Leonardo da Vinci. Poi la famiglia lombarda Reina e le evoluzioni della mixology: un racconto lungo cinque secoli.

Galeotto fu l’affresco della Madonna dei Miracoli a Saronno, che segnò l’esordio già nel lontano 1525 dell’antenato dell’Amaretto di Saronno. Per ritrarre la Madonna all’interno del santuario della Beata Vergine dei Miracoli l’artista scelse come modella una bella locandiera. La donna, come segno di gratitudine, gli donò un liquore ambrato e profumato da lei realizzato, trasformando così Luini in una sorta di testimonial ante litteram dell’Amaretto di Saronno, oggi Disaronno. La ricetta fu tramandata di generazione in generazione dalla famiglia Reina fino a quando Domenico Reina aprì in paese un negozio, in cui iniziò a produrre il liquore incontrando subito il favore del pubblico.

Il boom dell'Illva Saronno

Il prodotto Made in Italy si affacciò poi sui mercati esteri affermandosi in breve tempo e diventando il liquore italiano più venduto al mondo. A distanza di oltre cinque secoli, questo prodotto ottenuto dall’infusione di erbe e mandorle è venduto con il nome Disaronno in oltre 160 Paesi nel mondo ed è protagonista indiscusso della mixology contemporanea.

Disaronno è 100% di proprietà della famiglia Reina che ha acquisito negli ultimi decenni numerosi brand. Nel portafoglio di ILLVA Saronno figurano: il giamaicano Tia Maria a base di rum al caffè e spezie, l’irish whisky The Busker, la vodka 100% italiana Artic, il mandarinetto Isolabella, il rabarbaro Zucca e l’Aurum a base di brandy e infuso di arance. In Italia ILLVA Saronno distribuisce l’amaro Unicum, i gin della Quintessential Brand e la tequila El Charro. Insomma, un grande player globale degli spirits e tutto grazie alla ricetta di una locandiera.

L’importanza della bottiglia

Nella storia del liquore Disaronno un ruolo determinante è sempre stato giocato dal packaging e fu infatti il cambio di bottiglia, con il passaggio dal contenitore cilindrico alla forma quadrata nel 1942 a rendere subito più riconoscibile il prodotto. Fu infatti negli anni Settanta che un maestro vetraio di Murano realizzò l’iconica bottiglia quadrata in vetro martellinato, oggi conosciuta in tutto il mondo, a cui si aggiunse il tappo anch’esso quadrato. Nonostante alcuni ritocchi, le caratteristiche essenziali della bottiglia non sono cambiate mai.

Nel 2001 il cambio di nome

Il vero e profondo restyling è stato invece del nome: dall’iniziale Amaretto di Saronno si è infine giunti nel 2001 a Disaronno scelto per ragioni di marketing e anche per riposizionare il prodotto, aprendosi ad altri mercati. Negli ultimi dieci anni ILLVA Saronno ha lanciato nuovi prodotti per andare incontro alle crescenti richieste dal mondo della mixology. Ecco quindi nel 2020 il Disaronno Velvet che ha consentito all’azienda di entrare in un nuovo segmento di mercato, quello dei liquori alla crema.

Disaronno nella mixology

Disaronno è un liquore di grande versatilità da apprezzare anche solo on the rocks. È noto per le molteplici versioni miscelate, segno di un frequente utilizzo all’interno dei cocktail. Disaronno è protagonista della trilogia criminale rappresentata dagli iconici drink Godfather a base di whisky, Godmother con vodka e French Connection con aggiunta di cognac. Tra le new entry in miscelazione per cocktail a bassa gradazione alcolica il Disaronno Sour ottenuto mescolando 5 cl di Disaronno, 2,5 cl di limone fresco e 0,5 cl di sciroppo di zucchero e il Disaronno Fizz: 45 ml di Disaronno, soda e succo di limone da versare in un bicchiere colmo di ghiaccio e mescolare dolcemente.

Il Disaronno Velvet Batida, lanciato per l’estate 2022, si caratterizza anch’esso per la bassa gradazione alcolica e la semplicità della ricetta. Si ottiene con parti uguali di Disaronno Velvet e acqua di cocco con aggiunta di ghiaccio tritato. Dopo aver scosso e agitato il cocktail secondo la tecnica “shake and stir” va servito in un bicchiere tumbler alto con una fettina di cocco.

Disaronno e la partnership con World’s 50 Best Bars

Disaronno è stato tra i precursori della crescita della mixology e della bartender community attraverso il progetto ultradecennale di The Mixing Star, un percorso in continua evoluzione che ha dato la possibilità ai grandi bartender, quali Caporale, Nico De Soto, Shingo Gokan, Angiolillo e tanti altri, di dare la propria espressione e interpretazione dei cocktail a base Disaronno.

The Mixing Star è un contenitore di idee e stimoli per i professionisti della bar industry, che è sfociato anche in un libro che raccoglie 45 ricette provenienti da tutto il mondo e selezionate da Simon Difford. The Mixing Star continua ad evolvere e ha permesso a Disaronno di diventare Official Italian Liqueur dei World’s 50 Best Bars, Asia's 50 Best Bars e North America's 50 best Bars con un premio intitolato "Disaronno Highest New Entry" che premia il bar che entra per la prima volta in lista alla posizione più alta.

Negli ultimi tre anni tra i bar che hanno vinto questo speciale premio sono ci sono "Tayer Elementary" di Alex Kratena & Monica Berg; "Argo" bar @Four Season Honk Kong; "Hanky Panky" Messico. Quest’anno il premio è stato consegnato a “Double Chicken Please” di New York, che offre cocktail che decostruiscono, ridefiniscono e ricostruiscono piatti iconici in forma liquida, dai noodle giapponesi alla torta al lime.

  • ##partesaperglispirits





    Gallery




    Altri Articoli