Per anni il gin è stato il distillato più trendy: un’esplosione di etichette, nuovi produttori, cocktail list dominate dal Gin Tonic e bartender alla ricerca della botanica più esotica. Ma oggi, tra scaffali affollati e consumatori più attenti, il gin ha esaurito la sua corsa?
Secondo gli esperti del settore, non si tratta di crisi, ma di maturità.
Dal boom alla selezione: cosa sta succedendo al gin?
La crescita degli ultimi anni ha portato il mercato a un livello di saturazione dell’offerta, soprattutto nei segmenti mainstream. Tuttavia, questo non significa declino, ma trasformazione.
Il consumatore di oggi è più consapevole e competente, e non si lascia più guidare solo dal fascino di botaniche insolite, localismi spinti o storytelling elaborati. Il cuore della scelta si sposta sempre di più su un elemento fondamentale: la qualità della distillazione e l’autenticità del prodotto.
In altre parole, ciò che il mercato cerca non è “di più”, ma “meglio”.
Dati alla mano: il mercato resta solido
Secondo il report pubblicato da MarketGrowthReports nel 2024, il mercato globale del gin premium ha superato 1 miliardo di dollari e continua a crescere con un CAGR del 2,9% fino al 2034.
Il trend è confermato anche da Future Market Insights, che parla di una richiesta crescente di gin artigianali, spinta dalla ricerca di esperienze autentiche e prodotti legati al territorio.
Qual è la nuova direzione? Ecco le tendenze più interessanti da monitorare per il tuo locale:
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Qualità oltre la narrativa
La ricerca di botaniche locali o di storie di territorio resta rilevante, ma non è più sufficiente. Il consumatore premia soprattutto gin distillati bene, con identità chiara, pulizia aromatica e autenticità.
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Mixology evoluta
Il Gin Tonic non basta più. Bartender e locali hanno bisogno di spirits versatili ma complessi, in grado di reggere twist e pairing gastronomici.
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Sostenibilità e trasparenza
Dalla provenienza degli ingredienti alle pratiche produttive: i gin vincenti saranno quelli in grado di raccontare (bene) cosa c’è dentro la bottiglia.
Il gin non è finito. Si è semplicemente lasciato alle spalle l’effetto novità per diventare un distillato maturo, selezionato e consapevole.
Il futuro premia chi saprà interpretare questo cambiamento, puntando su qualità reale, autenticità e competenza produttiva.
