1870(circa) Il Manhattan: storia di uno dei drink più amati dal cinema e dalla tv
Il Manhattan è senza ombra di dubbio uno dei cocktail più famosi, indicato per l’aperitivo si distingue per la sua sofisticata semplicità a base whisky e per i suoi rimandi sul piccolo e grande schermo. Glamour e senza tempo si è portato dietro un alone di mistero circa la sua nascita annoverando diverse leggende al riguardo: una di queste l’ha raccontata William F. Muhallan, barman per tanti anni nella famosa Hoffman House di New York, secondo il quale il cocktail fu inventato dalle parti di Brooklyn da un barman di nome Black; altri sostengono che il Manhattan faceva parte del progetto chiamato “I cocktail dei cinque distretti”(Brooklyn, Bronx, Manhattan, Queens and the Staten Island), creati per rappresentare e celebrare le cinque zone di New York. Ma la versione più accreditata ci riporta al 1970 (circa) nel celebre Manhattan Club, dove in occasione di una festa per il candidato presidente Samuel J.Tilden, organizzata da Jennie Jerome (ovvero Lady Randolph Churchill, madre di Winston Churchill), il Dott. Iain Marshall miscelò per la prima volta questo unforgettable drink. Non manca una seconda interpretazione della medesima storia che vede però la stessa Jennie Jerome come ideatrice del Manhattan, visto che secondo voci accreditate era solita dilettarsi con liquori e distillati per poter stupire i suoi ospiti con nuove proposte e abbinamenti. La verità è che questo cocktail da allora è sempre stato tra i più amati e richiesti, considerato alla moda e capace di racchiudere l’allure della Grande Mela in un bicchiere: il cinema e piccolo schermo l’hanno innumerevolmente citato, da film cult come a “Qualcuno piace caldo” con Marylin Monroe e “Il colore dei soldi” di Scorsese, alle serie tv che hanno segnato la storia del piccolo schermo come Sex&theCity, Will & Grace e The Simpsons. Che dire…il Manhattan è la sintesi perfetta tra arte della miscelazione e mondo glamour.
1876: nasce Harry Craddock
Trai i bartender più celebri e che hanno miscelato dietro l’iconico bancone dell’American Bar del Savoy di Londra, troviamo l’eccentrico Harry Craddock. Classe 1876, inglese di nascita ma americano per scelta, visto che si trasferisce oltreoceano a soli 22 anni ottenendo la cittadinanza statunitense nel 1916, viene ricordato come il bartender più famoso negli anni del proibizionismo americano, anni in cui fu costretto a tornare in Inghilterra per poi restare lì fino alla sua morte nel 1963. Proprio per questa sua caratteristica di “americano” viene intercettato dal Savoy dove prende il timone dell’American Bar nel 1926, sostituendo la mitica Ada Coleman. Per il Savoy metterà per iscritto le ricette di tutti i cocktail miscelati nell’American Bar in un volume intitolato Savoy Cocktail Book, mentre tra quelli che lui considerava suoi signature cocktail troviamo il White Lady: Craddock affermava di aver creato più di 240 cocktail in tutta la sua carriera e aveva la mania di fare capsule del tempo con fiaschette di White Lady, Manhattan e Martini che seppelliva nei muri dei bar che lo hanno visto protagonista. Nel 1934 fonda con W.J. Tarling l’UKBG -United Kingdom Bartenders’ Guild- per poi nel 1939 diventare primo barmanager al Dorchester Hotel, che durante la seconda guerra mondiale aveva la reputazione di essere uno degli edifici più sicuri di Londra, divenendo il locale e la residenza più ricercata a Londra da luminari, politici e militari e anche della Regina Elisabetta, all’epoca ancora principessa.
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