Tipologia: Build
Ingredienti
3 cl di vermouth rosso
3 cl di distillato di vino arzente o brandy
1 cl di Strega
5 fette di banana
5 mandorle
10 chicchi di caffè o l’equivalente macinato
3 filetti di acciuga sott’olio ben asciugati
3 fette di pomodoro o due pomodori ciliegini spaccati in quattro
4 piccoli cubi di grana (per semplificare un cubetto del Biraghino, in grana a cubetti spaccato in 4)
Preparazione
La preparazione dell’Avanvera seguiva la tradizione italiana degli aperitivi, che erano semplicemente mescolati. Inoltre lo shaker, detto agitatore dai futuristi era uno strumento straniero quindi non utilizzato. Pertanto versare gli ingredienti in un tumbler basso su ghiaccio cristallino e mescolare qualche secondo con movimento orizzontale e verticale per evitare che lo zucchero si depositi sul fondo.
Mettere il bicchiere su un vassoio di acciaio o in sostituzione anche un piatto piano e disporre a circolo, intorno al bicchiere gli elementi della decorazione esterna.
CockTales
La polibibita Avanvera fu creata dall’ingegnere torinese Cinzio Barosi, fervente futurista, che contribuì alla stesura del libro La Cucina Futurista di Marinetti e Fillia edito nel 1932. La miscela è composta da tre capisaldi della nostra liquoristica, il brandy che negli anni dell’autarchia rappresentò, insieme alla grappa, l’unico distillato reperibile in Italia, lo Strega, il liquore beneventano dalla classica livrea gialla, ed il vermouth.
Questi ultimi due prodotti insieme trovano un magnifico complemento infatti il liquore è composto da oltre 70 piante distillate che integrano,ed aumentano le percezioni erbacee del vino aromatizzato torinese.
La vera innovazione fu la decorazione esterna, che oggi viene chiamata comunemente side, e si ritiene essere un’invenzione recente, della mixology straniera.
In realtà Barosi decorò, solo apparentemente a vanvera, il suo cocktail, chiamato al tempo polibibita per via del divieto del regime di utilizzare parole straniere.
Banane, mandorle, e caffè, prodotti coloniali, e acciughe, pomodori ciliegino e parmigiano a simbolo dell’Italia, creano un interessante abbinamento giocando su dolce, amaro, salato ed acido.
Il rituale di assaggio si deve svolgere un sorso alla volta via via degustando un diverso abbinamento per decidere, alla fine quale sia stato il più gradito ed efficace.
Un esempio unico ed anticipatore di decenni della recente moda di abbinare cibo e cocktail che vide ancora una volta i futuristi all’avanguardia, non solamente in ambito artistico.
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