Le Grandi Acque: la polibibita del futurista Enrico Prampolini

Tipologia

Mix & strain

 

Ingredienti

2 cl grappa giovane non aromatica

2 cl gin Imea Gineprina d’Olanda

2 cl Liquore Kummel o Doppio Carvi Quaglia

2 cl Sambuca

1 ostia farmaceutica

½ filetto di acciuga sott'olio

Preparazione

Bagnare leggermente l’ostia in modo da farla ammorbidire. Adagiare il filetto di acciuga al centro e richiudere l’ostia che assomiglierà ad un agnolotto ripieno. Versare distillati e liquori nel mixing glass con abbondante ghiaccio. Rimescolare alcuni secondi e versare nella coppetta da cocktail ghiacciata. Decorare con l’ostia preparata precedentemente.

Cocktales

L’inventore di questa polibibita fu Enrico Prampolini, geniale scenografo dell’opera teatrale Thais ed inventore dell’aeropittura cosmica. Anche lui rimane affascinato dal dualismo introspettivo, legato alle Sacre Scritture ed alla spinta anticlericale futurista (come nella ricetta del Diavolo in tonaca nera). Questo si può vedere nell’uso dell’ostia, ovviamente sconsacrata e nel nome, Grandi Acque, che fa riferimento al Cantico 8 della Bibbia: “Le grandi acque non possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio”. In questa polibibita ancora una volta abbiamo l’uso della grappa che viene intelligentemente unita a sapori erbacei e balsamici in piena armonia con essa, come il cumino e l’anice stellato. Il gin, prodotto in Italia da molte aziende, anche durante il regime fascista e l’embargo, non fa che rinforzarle, aggiungendo un netto sentore di ginepro. L’ostia con l’acciuga, per quanto possa sembrare fuori luogo, in realtà si integra alla perfezione sulle note dolci della sambuca e del kummel, dando un contraltare sapido che richiama immediatamente un altro sorso. Per questo motivo si consiglia di mangiare il cachet a metà della consumazione. Il risultato è quanto mai sorprendente e assolutamente futurista.

Per l’immagine, tratta da “La miscelazione futurista”, si ringrazia Cocchi Books.