Ristoranti social: kit Instagram e piatti per maniaci del food porn

di Francesca Negri


Nell’era dei social network il cibo non può più essere solo buono, ma deve anche saper catturare l’attenzione dei follower e fare tendenza. Lo conferma il fatto che su Instagram esistano oltre 190 milioni di post con l’hashtag #foodporn e, se questo non bastasse, lo dice anche una ricerca condotta da Hava Worldwine: i social media hanno rivoluzionato il nostro modo di percpire il cibo e influenzato le nostre scelte di consumo, soprattutto per quanto riguarda i comportamenti dei Millennials, che secondo lo studio scelgono i ristoranti dove andare a cena soprattutto guardando le foto su Instagram, vengono influenzati da quello che mangiano le celebrity e cucinano tra i fornelli di casa facendosi aiutare dalle videoricette di youtube.

Così, essere “instsagrammabili” è il nuovo must per ristoranti e chef, anche di alta cucina. Persino uno star-chef planetario come Alain Ducasse ha compreso l’importanza di quest tendenza: «La cucina è una festa per gli occhi e ho capito – ha dichiarato - che i nostri ospiti desiderano condividere queste emozioni attraverso i social media». Allestimenti e mise en place ottimizzati per rientrare nei formati delle foto di Instagram o nelle “stories” sono ormai all’ordine del giorno, ma c’è chi è andato anche oltre: la catena di american restaurant & cocktail bar Dirty Bones di Londra, ha deciso di incoraggiare – se mai ce ne fosse bisogno – e soprattutto di migliorare la qualità delle foto postate sui social dai loro clienti, fornendo un vero e proprio Instagram kit direttamente al tavolo.

Cosa contiene il kit? Una luce Led, un selfie stick treppiedi e delle lenti da agganciare al telefono. «Cerchiamo sempre di creare cocktail e piatti innovativi, che siano deliziosi e al contempo belli da vedere. Vogliamo aiutare le persone a scattare la foto perfetta», ha affermato il fondatore di Dirty Bones, Cokey Sulkin.

Un altro caso è quello del ristorante israeliano Carmel Winery che ha creato un concept chiamato Foodography: in questa storica enoteca di Tel Aviv è stata introdotta, ormai da quattro anni, una linea di piatti "speciali", realizzati dal designer della ceramica Adi Nissani, che permette di scattare delle foto splendide semplicemente utilizzando lo smartphone.

I piatti sono stati concepiti per venire in aiuto di tutti gli appassionati non professionisti, studiati nel dettaglio, fungono da sfondo delle foto e sono stati realizzati con materiali innovativi che evitano il crearsi di ombre e riflessi di luce. La linea prevede vari modelli, ognuno dei quali risponde ad una particolare esigenza e all'obiettivo fotografico finale che si vuole raggiungere, alcuni presentano un design più morbido con uno spazio per fissare il telefono, altri sono girevoli per immortalare il piatto da diverse angolazioni e perché no fare anche dei video panoramici.

Il risultato finale? Circa 400.000 dollari di promozione gratuita, grazie alla visibilità sui media globali e un aumento delle vendite del 13%.

Seguendo le tendenze social, anche i ristoranti stessi stanno cambiando: prediligono spazi luminosi adatti alla fotocamera degli smartphone, murales, scritte al neon, piante tropicali, pavimenti vintage, bagni di design, graffiti slogan e arredi chic pronti per diventare virali. Senza considerare ovviamente l’aspetto più tecnologico, dal wifi libero all’uso dei tablet che rendono l’atmosfera elegante e smart.

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