Negli ultimi anni, il concetto di accessibilità economica è diventato centrale nell’analisi dei consumi nel canale fuori casa. Non si parla solo di prezzi bassi, ma di un equilibrio tra qualità percepita, valore e capacità di spesa effettiva da parte del consumatore.
Oggi le scelte legate al tempo libero e alla socialità risentono di un contesto economico instabile e di un potere d’acquisto ridotto.
Fuori casa sì, ma con più attenzione
Negli ultimi anni, le famiglie italiane hanno dovuto fare più attenzione a come spendono.
L’inflazione e l’aumento dei costi hanno reso i consumi più controllati e ragionati.
In questo nuovo contesto, anche le abitudini di consumo fuori casa stanno cambiando.
I clienti non rinunciano a uscire, ma lo fanno in modo più selettivo, cercando esperienze che valgano la spesa. Questo vale per tutte le categorie, dalla birra al vino, fino agli spirits.
Vediamo come il tema dell’affordability sta influenzando le scelte dei consumatori e l’offerta nei diversi segmenti del beverage.
Birra: semplicità e fiducia nei brand conosciuti
Nella categoria birra, queste dinamiche si riflettono con forza. Negli anni successivi alla pandemia, il canale Ho.Re.Ca. ha vissuto una fase di progressiva ripresa, sostenuta dal ritorno della socialità e dal rinnovato interesse per le esperienze fuori casa. Dopo il forte rallentamento imposto dalle restrizioni, i consumi sono tornati a crescere, anche grazie al contributo del turismo, in particolare internazionale, che ha riportato vitalità al settore.
Tuttavia, il comportamento d’acquisto non è tornato a essere quello di prima.
Molti consumatori, specie nelle fasce di reddito medio-basso, mostrano una maggiore elasticità al prezzo, orientandosi verso prodotti semplici e riconoscibili, in particolare lager industriali e brand storici.
L’ampia varietà delle proposte nel mondo della birra – tra speciali, artigianali e internazionali – lascia spazio a una selezione più mirata e funzionale. Le birre premium e di nicchia restano rilevanti, ma in occasioni più selezionate.
La tendenza è chiara: si beve meno, ma con più attenzione al prezzo, al formato e alla familiarità del prodotto.
Vino: qualità accessibile e riscoperta del territorio
Nel mondo del vino, la sensibilità al prezzo è evidente, ma non estrema.
Il consumatore non cerca il prodotto più economico, ma il miglior rapporto qualità-prezzo. Questo sta spingendo la domanda verso etichette italiane, territoriali, di facile lettura e posizionate in fasce accessibili.
Cresce la formula “by the glass”, che favorisce la scoperta senza l’impegno della bottiglia intera.
La carta vini si alleggerisce in verticalità e si arricchisce in varietà, con proposte pensate per garantire una buona marginalità, senza compromettere l’esperienza.
La qualità resta al centro, ma in forme più semplici e sostenibili.
Spirits: la fascia media conquista spazio
Anche in questo comparto si assiste a una razionalizzazione della spesa.
Le referenze superpremium tendono a essere scelte solo in contesti ad alto posizionamento. Nel resto del mercato, crescono i distillati di fascia media, affidabili e adatti a una mixology accessibile.
L’aperitivo continua a essere un momento chiave nei consumi: la richiesta resta alta, ma cambia la composizione dell’offerta. Si preferiscono cocktail essenziali, leggeri, equilibrati, spesso serviti in modo più efficiente e standardizzato, anche grazie a innovazioni come i cocktail in fusto.
Cosa significa tutto questo per il fuori casa?
Il tema dell’accessibilità economica impone una riflessione strategica per tutti gli operatori dell’Ho.Re.Ca.
Il punto non è ridurre i listini, ma aumentare la qualità percepita. Il consumatore è più attento, più selettivo, ma ancora disposto a vivere esperienze significative – a patto che siano accessibili e giustificate.
Per i locali, questo può significare:
- ridefinire la proposta su fasce di prezzo intermedie,
- snellire la carta concentrandosi su referenze ad alto rendimento,
- valorizzare prodotti locali e ben raccontabili,
- innovare nel formato e nel servizio, mantenendo alta la qualità percepita.
La scelta del consumatore di spendere meglio oggi non è un limite, ma una nuova lente attraverso cui costruire offerte più intelligenti, sostenibili e orientate al valore reale.