Il grano e l'orzo fornivano agli egiziani le due materie prime alla base della loro alimentazione, necessarie per la produzione di pane e birra; gli alimenti simbolo del mangiare e del bere del popolo delle Due Terre.
Pane e Birra: un grande legame
Uno stretto legame legava il pane e la birra: entrambi derivavano da piante simili, ciò presupponeva lo stesso tipo di coltivazione e raccolto; inoltre, per una buona parte della preparazione, questi due prodotti subivano lo stesso genere di trattamento.
Focalizzando l’attenzione sulla birra che veniva preparata proprio con l’orzo e il frumento, è possibile ripercorrere il processo produttivo partendo dalla farina macinata, trasformata in un impasto cotto esclusivamente in superficie per essere successivamente immerso in acqua e poi impastato con un liquido profumato (si pensa potesse trattarsi di un "liquore" di datteri) e aromatizzato. In appositi vasi si procedeva al processo di fermentazione dalla quale si sarebbe poi ottenuto il siero.
Questo liquido, una volta ottenuto, veniva filtrato e versato in giare chiuse con un disco di terracotta ricoperto di limo, sul quale erano impressi i sigilli. La birra, così conservata, era un liquido denso, non molto alcolico, facilmente deperibile, ma estremamente nutriente.
Proprio la famosa bevanda faceva parte del salario dei lavoratori, come testimoniano le ricevute di pagamento degli operai di Deir el Medina. Per le sue qualità nutritive e la bassa gradazione alcolica, veniva spesso considerata tanto una bevanda quanto un vero cibo, ne è testimonianza una raffigurazione presente sulla tomba del visir Antefoker a Tebe in cui un ragazzo che tiene un vaso esclama: «Dammi un po' di birra, poiché ho fame».
Altri utilizzi nella tradizione
Pane e birra erano spesso presenti nelle tombe in forma materiale o figurativa. Sicuramente lo erano nella formula dell'offerta funeraria primaria che cominciava con la dicitura "un'offerta di pane e birra", considerate come nutrimento nella nuova esistenza.
Erano veri e propri collanti sociali, furono infatti gli elementi che unirono gli egiziani in vita e dopo la morte. È un’osservazione universale, valida per tutte le classi sociali, dal faraone allo scriba fino agli schiavi.
fonte: www.ilovebeer.it