L’estate 2021 e “Il nuovo fuori casa degli italiani”

di drinKing


Uno studio commissionato da Osservatorio Birra all’Istituto Piepoli mostra attese e speranze degli italiani verso l’estate e le riaperture, dopo mesi di convivenza con coprifuoco e distanziamento sociale. La ricerca “Il nuovo fuori casa degli italiani”, realizzata su un campione di 1.000 italiani maggiorenni rappresentativo della popolazione 18-64 anni, mostra che la voglia di tornare ad uscire e incontrarsi è comprensibilmente tanta, con la consapevolezza che questo ritorno alla socialità perduta andrà conquistato e mantenuto con responsabilità.

Lo conferma l’atteggiamento prudente degli italiani verso l’estate in corso, il momento dell’anno in cui di solito ci sentiamo più aperti verso gli altri. 6 su 10 prenderanno degli accorgimenti per una vacanza più sicura: nel dettaglio, propendono per viaggi brevi (21%), oppure per stare insieme ad amici o famiglia nella casa di proprietà o affittata per l’occasione (32%). Ma 2 italiani su 10 (19%) hanno scelto di non andare in vacanza, rimandando al futuro partenze ed eventuali incontri poco distanziati.

Prudenza sì, ma anche tanta voglia di normalità nel quotidiano, in particolare nei luoghi del fuori casa. È un desiderio diffuso, ma particolarmente sentito tra i consumatori di birra, che dimostrano una voglia al di sopra della media di riconquistare la convivialità ed i momenti extradomestici condivisi con amici e famigliari.  In generale, la quasi totalità degli italiani (92%) ritiene importante tornare a condividere il tempo libero fuori casa. Ma nei mesi di restrizioni sono gli appassionati di birra ad aver sentito più di tutti (l’82% contro il 69% dei non consumatori), la mancanza di luoghi di aggregazione come bar, ristoranti, pizzerie, pub e locali. E saranno sempre loro il motore della ripartenza del fuori casa. Quasi 8 beer lover su 10 (78%) dichiarano che passeranno più tempo condiviso al di fuori delle mura domestiche nei prossimi mesi, contro il 71% dei non consumatori.

 

Ristoranti, pizzerie e pub i luoghi simbolo della birra

A conferma della dimensione conviviale in cui noi italiani collochiamo la birra, ristoranti e pizzerie (49%) sono il luogo simbolo del fuori casa associato alla birra (specie tra gli over 35), davanti al pub (27%, ma il favorito tra i più giovani), bar e altri locali (11%). A riprova della versatilità della birra, una percentuale analoga di appassionati associa questa bevanda anche a situazioni di consumo en plein air: in spiaggia, al parco o comunque in luoghi in mezzo alla natura.

Secondo la ricerca, per gli appassionati la birra è simbolo dei momenti sociali fuori casa (26%). E c’è un 16% che la considera addirittura imprescindibile in luoghi come ristoranti, pizzerie, pub, bar e altri locali. Per questo, il 54% degli intervistati ritiene che la birra possa essere un ingrediente fondamentale per aiutare la ripresa del fuori casa.

 

Anche per gli addetti ai lavori, la ripresa del fuori casa ruota attorno alla birra

Che la birra ed i suoi estimatori siano un elemento cardine per la ripresa del settore del fuori casa lo sostengono anche i professionisti dell’Ho.Re.Ca. che, dopo un anno di chiusure, colori, distanziamento sociale e coprifuoco che hanno messo a dura prova i 250mila pubblici esercizi del Belpaese, confidano nella bella stagione. La conferma arriva da una survey che Osservatorio Birra ha somministrato agli associati di Noi di Sala, che raggruppa i professionisti italiani d’eccellenza della sala e della cantina per scoprire il ruolo della birra nel business dei pubblici esercizi e quale sarà il futuro della birra nel fuori casa.

Secondo gli addetti ai lavori, birra, socializzazione e punti di consumo sono legati a doppio filo. Per il 60% degli intervistati, la birra ha un ruolo centrale nella propria offerta e, di questi, il 22% sostiene che nel 2021 sarà sempre più richiesta. Un intervistato su 2 (55%) conferma che “l’arrivo dell’estate segna l’aumento del consumo di birre”, ma scopriamo anche che la domanda viaggia di pari passo con una maggiore cultura di prodotto: in particolare, aumentano i clienti attenti al suo servizio (25%) e la richiesta di birre speciali (22%).

Non è un caso, quindi che per il 25% degli intervistati afferma che una parte importante dei propri ricavi deriva dalla birra. E il 47% stima che da qui ai prossimi 5 anni la birra potrebbe avere un peso ancora superiore sulla ripresa e sui loro introiti futuri.

 

Reggiani: cultura di prodotto, collaborazione e formazione per un rinascimento del Fuoricasa italiano

“Nel nuovo modo di socializzare fuori casa, che deve soddisfare una rafforzata necessità di leggerezza e spensieratezza, la birra sarà protagonista, afferma Massimo Reggiani, Vicepresidente di Fondazione Birra Moretti e Amministratore delegato di Partesa.  

Una voglia di stare insieme che noi dovremo assolutamente favorire nel rispetto di tutte le attenzioni che ancora saranno necessarie... senza eccessi, ma con tanta spontaneità e felicità. Ecco perché la birra è uno dei simboli più semplici e rappresentativi di questa fase di ritorno alla socialità. Lo è nell’immaginario e nel quotidiano dei consumatori, ma anche e soprattutto per i gestori di locali e ristoratori, che nella birra vedono una leva importante per la ripresa nei prossimi anni e sono figure fondamentali per promuovere la conoscenza di questa bevanda, gli abbinamenti gastronomici, un consumo intelligente e moderato.”

“La risalita non è facile - aggiunge Reggiani - e la ricerca dimostra come tornare a vivere il fuori casa sia un desiderio forte, che deve comunque fare i conti con una situazione economica ancora in divenire.

In questi mesi di profonda difficoltà e in questo contesto ancora incerto, il nostro impegno principale è quello di essere al fianco dei professionisti dell’Ho.Re.Ca., che vogliono trovarsi pronti a cogliere le opportunità della ripresa attraverso un continuo supporto anche formativo e un dialogo costante. Affinché insieme si possa dare vita a un vero ‘rinascimento’ del Fuoricasa italiano”.

 

Graffigna: quella gioia sociale e conviviale del fuoricasa, cementata dalla birra…

“Che l’uomo sia un animale sociale non è un luogo comune. Il rapportarsi all’altro è fondamentale per un corretto sviluppo psicologico, ma anche per l’apprendimento e la memoria, sostiene Guendalina Graffigna, professoressa ordinaria di psicologia dei consumi e della salute e membro del Comitato Scientifico di Fondazione Birra Moretti.In Italia una parte importante dello stare insieme è legata alla convivialità e al fuori casa. Facciamo del consumo di cibo e bevande un atto sociale e inclusivo, da condividere con amici, famiglia, colleghi di lavoro. Questa ricerca mostra il difficile equilibrio psicologico che gli italiani stanno cercando tra voglia di socialità e svago e senso di responsabilità sociale nella prevenzione del COVID19. I luoghi del mangiare fuoricasa evocano questa dimensione esperienziale e di contatto con l’altro… per questo ci mancano tanto. Non usciamo solo per mangiare o bere, ma per farlo insieme. La birra, leggera e poco alcolica, è una gioia sociale che si inserisce perfettamente in questo contesto di assaggio e consumo a pasto tipicamente mediterraneo. Altrove, penso ai paesi del Nordeuropa, si beve alcol alla ricerca dello sballo e dell’eccesso. E la birra viene bevuta più spesso in solitudine e fuori pasto, anche nei luoghi di aggregazione.”

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