La scelta del bicchiere da vino è fondamentale per degustare al meglio una buona bottiglia. È importante valutare bene sia la forma che il materiale utilizzato.
I bicchieri da vino vengono catalogati in base alla quantità di piombo contenuta nel vetro. La percentuale di piombo incide pesantemente sull’infrangibilità ma anche, ahimè, sullo spessore, la finezza del bicchiere e la qualità della bevuta.
Per poter essere chiamato cristallo (vetro al piombo, solitamente più brillante rispetto al vetro comune) deve essere presente almeno una percentuale del 24% di piombo; al di sopra di questa soglia (circa il 30%), parliamo di cristallo superiore, mentre al di sotto di questo valore può essere definito sonoro superiore o sonoro.
Ogni vino ha caratteristiche organolettiche differenti ed è, quindi, necessario trovare il giusto strumento che le esalti appieno. Ciò premesso, le tipologie dei bicchieri da vino sono innumerevoli ed è utopico pensare di avere il bicchiere giusto per ogni tipologia. Vediamo quali sono gli aspetti più importanti da prendere in considerazione per scegliere il bicchiere corretto.
La forma del bicchiere
Il primo aspetto da prendere in considerazione è la forma. Da questa infatti dipendono la quantità di ossigeno presente all’interno del bicchiere, il punto di caduta del vino sulla lingua e la quantità di vino deglutito.
Nei bicchieri piccoli e con un’apertura stretta arriverà meno vino in bocca, in quelli ampi e con un’apertura maggiore, la quantità sarà invece maggiore. Di solito si consiglia l’uso di un calice di dimensioni abbastanza ridotte per i vini bianchi e i rossi freschi, d’annata, in modo da esaltare gli aromi primari. Per i vini bianchi importanti, magari con affinamento in legno, il calice utilizzato è invece più panciuto, per garantire una maggiore ossigenazione.
Lo stelo
Lo stelo nei calici da vino è fondamentale per evitare il contatto con sentori indesiderati, come può essere quello del sapone con cui ci si lava la mano e serve anche ad evitare che il calore della mano incida sulla temperatura di servizio. Per questo motivo lo stelo è più lungo nei vini bianchi e leggermente più corto nel caso dei vini rossi. Fanno eccezione quei vini che necessitano di qualche grado in meno durante il servizio, come il Pinot Nero.
La portata
Per i rossi importanti la portata della pancia del bicchiere è fondamentale, per garantire una notevole ossigenazione e una buona roteazione, in modo da consentire al vino di schiudersi e di liberarsi di eventuali sentori di ridotto dovuti alla carenza di ossigeno. È comunque sempre più diffusa l’abitudine di usare a tavola un solo tipo di bicchiere a forma di tulipano con gambo piuttosto alto e, ovviamente, dimensioni importanti (in grado di contenere almeno 500 millilitri), in cui versare tutte le tipologie di vino, compresi gli spumanti.
La degustazione
Per un’ottima degustazione, l’asetticità del vetro, che deve quindi essere del tutto inodore, è fondamentale.
Per fare questo i bicchieri possono essere lavati sia a mano che in lavastoviglie. In questo secondo caso, è necessario prima di tutto munirsi di un detersivo neutro, senza odori o essenze particolari.
Se invece i bicchieri vengono lavati a mano, l’importante è usare abbondante acqua calda, e non fredda, limitando al minino l’utilizzo di detersivi e procedendo, anche in questo caso, con l’asciugatura immediatamente dopo il lavaggio.
È infine opportuno sia avvinare i bicchieri prima della degustazione, usando lo stesso vino che verseremo, sia cambiare bicchiere ogni volta che si cambia vino, almeno quando si è al ristorante, per evitare di mescolare annate, vitigni e caratteristiche organolettiche completamente differenti.
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